Di certo molti ricorderanno le polemiche tra la Cia, l’FBI e la Apple per quanto riguarda l’accesso ai dati e alle mail sui terminali della Casa di Cupertino, che vide contrapposti l’azienda e le Istituzioni investigative addirittura su un caso di presunto terrorismo, la strage di Orlando.
L’ebbe vinta la Apple che ritenne, in questo modo, di aver tutelato la privacy dei propri utenti. Anche l’Italia ha avanzato diverse richieste di accesso ai dati di iPhone, iPad e sugli account iTunes e iCloud, al fine di procedere con indagini di vario genere. Secondo la Apple, sono state 45 le richieste italiane nei primi sei mesi dell’anno, riguardanti 54 account ma soltanto 17 di tutte queste richieste sono state accolte.
Per sperare in un accoglimento, infatti, la Apple richiede che vi siano particolari motivazioni tra le quali, ad esempio, un motivo di grave pericolo imminente per le persone o la tutela della vita dell’utente a cuim si riferisce la richiesta. Un altro modo per avere accesso è un ordine di perquisizione. La difesa della Privacy dei propri utenti da parte della Apple è ferrea.