Ebbene si, l’intelligenza artificiale sta entrando pian piano in quasi tutti i settori, e molto probabilmente varie applicazioni avranno un forte impatto.

Intelligenza Artificiale

Il termine “intelligenza artificiale” sta ad indicare l’abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente e dell’abilità umane. A esempio all’interno del settore informatico, potremmo definirla come la disciplina che si occupa di realizzare macchine – specificamente nel settore hardware e software, in grado di risolvere gli eventuali problemi o compiere azioni in modo del tutto automatico, senza l’intervento dell’utente.

Il primo vero progetto di Artificial Intelligence risale nel lontano 1943 quando i due ricercatori Warren McCulloch e Walter Pitt proposero al mondo scientifico il primo neurone artificiale. I primi prototipi funzionanti di reti neurali arrivarono successivamente verso la fine degli anni ’50.

Oggi invece, le applicazioni di Intelligenza Artificiale sono sempre più frequenti all’interno di diverse aziende automatizzate. Infatti troviamo vari sistemi AI, che permettono ai robot della linea di produzione di imparare in modo autonomo le mansioni da svolgere senza essere programmati. Per quanto riguarda le applicazioni AI, avranno un forte impatto e saranno presenti nel settore della sanità e nella mobilità, proprio come l’auto a guida autonoma.

L’Intelligenza artificiale e i computer quantistici

Intelligenza Artificiale
fonte: Data Manager Online

Inoltre l’intelligenza artificiale si prepara a correggere anche gli errori dei prossimi computer quantistici. Tale notizia la afferma la ricerca pubblicata sulla rivista Physical Review X dal gruppo coordinato da Florian Marquardt, direttore dell’Istituto Max Planck per le Scienze della Luce, a Erlangen, in Germania:

“Si può immaginare che gli elementi di un computer quantistico siano proprio come le pedine del Go”, rileva Marquardt. Di conseguenza, secondo i ricercatori correggere gli errori dei computer quantistici è un po’ come giocare alla dama cinese. Secondo la ricerca, infatti, è possibile immaginare le unità che contengono l’informazione quantistica, ossia il bit quantistico (qubit) come le pedine della dama: il bianco corrisponde a un particolare stato quantistico e il nero a un altro. Tuttavia i qubit sono sensibilissimi alle interferenze dell’ambiente, che possono far perdere lo stato acquisito, e con esso l’informazione contenuta, e di conseguenza causare errori”.