casino onlineNon si sa se c’era da aspettarselo o meno, ma in ogni caso il popolo ritorna ad essere sovrano. Ma con il “no referendario” si rimettono i giochi ed i casino online gratis “in gioco” insieme, forse, al futuro del Paese. Forse, anche il nostro ex Premier ha troppo personalizzato questo referendum che gli si è “rivoltato contro” con l’esito di un risultato eclatante e clamoroso: la Costituzione non si tocca, o quanto meno, non si tocca nel modo che era stato preannunziato. La promessa di cambiamento non è stata recepita né accettata, sopratutto dai giovani, che con la vittoria del “no” hanno dimostrato di volersi tenere una vecchia struttura piuttosto che mettersi in una nuova di cui si ignora il contenuto.
Ed il popolo sovrano ne esce ancora una volta deluso, senza certezze ed ancora in crisi dalla quale il Paese non riesce ad uscire. Ovviamente, non va meglio al settore del gioco che rimane “ulteriormente bloccato” proprio nel momento in cui sembrava vicina la soluzione della “sua drammatica situazione” o, quanto meno, sembrava vicino il momento di un riordino ed è, quindi, tutto da rifare, da studiare, da rivedere con altri personaggi. Proprio non ci voleva. Anche se qualcuno sarà contento di questo “stop forzato”, posto che la proposta dell’Esecutivo presentata per il gioco aveva lasciato ancora una volta gli interlocutori con qualche perplessità, anzi forse più di qualcuna.
In ogni caso, oggi, un riordino di qualsiasi tipo sarebbe più che utile ed indispensabile per il gioco, ma anche per il Paese. L’immobilismo sarebbe la cosa peggiore e lascerebbe lo spazio a qualsiasi iniziativa da parte delle Regioni e degli Enti Locali che di “guai” ne hanno procurati anche troppi al settore ludico. Ora, per ottenere una riforma ci vuole l’interlocutore principale, il Governo che viene a mancare, facendo slittare qualsivoglia trattativa si possa o si voglia intavolare.
Per il Paese si è nelle mani, naturalmente, del Presidente della Repubblica che tenterà di varare un governo di scopo che affronti il nodo della legge elettorale e che, sopratutto, assicuri stabilità di cui tutti i cittadini sentono la necessità. Prima del referendum si vociferava che in caso di vittoria del “no” si concretizzassero le dimissioni del Premier, seguite da un nuovo incarico affidato sempre allo stesso Renzi dal Capo dello Stato. Ma il risultato delle urne è stato così imponente e fragoroso che si rende impensabile un governo “bis” di Renzi e, da qui, il grande nodo da sciogliere che ricade sulla mente di Sergio Mattarella. Nodo sicuramente ingarbugliato da sciogliere.
Ma qualunque scenario politico vada a delinearsi, per il settore dei giochi, con annesse le recensioni dei casino online, il destino è segnato: quello di essere accantonato, visto che il governo di scopo avrà impegni prioritari per il Paese che quello del riordino dei giochi. Intanto, bisognerà chiudere la Legge di Bilancio, arrivando alla sua approvazione definitiva che attende il verdetto del Senato, il cui futuro era stato messo in discussione proprio dal referendum costituzionale. Se vi era la possibilità di un emendamento relativo al mercato dei giochi, con le dimissioni di chi “abitava a Palazzo Chigi” rendono molto incerto anche questo scenario. Tutto da rifare, quindi, sia per i giochi che per il Paese.