politica e casino online

Non sarà un’impresa facile, e di questo non c’è da stupirsi, ma visto il risultato del referendum, si cercherà di delineare ed interpretare la nuova agenda politica che potrebbe “toccare” tutto il settore dei giochi e quello dei migliori casino online, anzi, il comparto delle “famigerate macchinette”. Quello che si rappresenta ad una prima occhiata è la approvazione da parte del Senato della Legge di Stabilità nella quale “si voleva far entrare ed anticipare” la riduzione delle slot ed altri “piccoli correttivi”, come il recupero dei 160 milioni di euro relativi alla “vecchia Stabilità 2015” e la ridefinizione dei termini per l’ingresso sul mercato delle Awp da remoto.
Però, trovandoci di fronte ad un percorso “accelerato” imposto dal Quirinale, potrebbe non esserci alcuno spazio per qualsivoglia intervento: si impone, quasi, l’approvazione del testo della Legge di Stabilità già passato alla Camera dove non esiste alcuna voce sui giochi (a prescindere dalla gara del SuperEnalotto e della Lotteria dello Scontrino), ma null’altro. Non si vede la possibilità di inserire qualche misura aggiuntiva, prima della fiducia, che riguardi decisioni prese dalla Conferenza Unificata.
Ed il riordino dei giochi, quindi? Tra qualche giorno, naturalmente, si saprà qualcosa di più: nelle prime ore dal risultato del referendum non si può fare alcuna previsione, né tanto meno avere risposte certe e ci si avvicina “pericolosamente” ad un periodo per i giochi di stand by. Tutto sarà rimandato, anche una mera indicazione di massima quando si conoscerà il tipo di governo che verrà incaricato di guidare il Paese sino alle prossime elezioni. Ci si aspetta, in linea di massima, un governo tecnico destinato al completamento delle politiche economiche, affidato a Pier Carlo Padoan, attuale Ministro dell’Economia oppure al Presidente del Senato, Pietro Grasso.
Al momento, si vocifera anche sulla possibilità di incaricare un governo più “politico” che tecnico, nominando un nuovo Premier sempre dalle liste del Partito Democratico per affrontare il cambiamento dell’Italicum ed andare, conseguentemenete, alle elezioni anticipate. Per la poltrona di primo ministro, si potrebbe parlare di Dario Franceschini, ministro della cultura, ma prima bisognerà capire cosa succederà all’interno del partito nella prossima riunione che si concretizzerà in queste ore: si rappresenterebbe probabilmente la sfiducia all’attuale segretario-premier che, però, non sembra intenzionato ad affrontare “dimissioni duplici”,, volendo mantenere arrogata a sé la guida del partito.
E per il settore dei giochi, l’ipotesi migliore potrebbe essere proprio quella di un governo politico incaricato di arrivare alla fine della Legislatura, che dovrebbe consentire la ripresa del percorso con gli Enti Locali ed un raggiungimento dell’obbiettivo finale: la riforma definitiva del mondo del gioco pubblico. Questo, purtroppo, non dovrebbe invece concretizzarsi con un governo transitorio in ottica di elezioni anticipate, magari a febbraio, perché le priorità del Paese sarebbero altre.
Rimarrebbe anche il percorso del decreto Mirabelli dedicato al riordino della lista casino online. Nel caso il prossimo Governo, qualunque sia, dovesse essere impossibilitato ad affrontare i giochi, si potrebbe ricorrere alla consultazione parlamentare proposta a fine 2015 per provare a completare la riforma: ci vorrebbero però mesi per tramutare il decreto in legge e si andrebbe a finire a metà del 2017, ma potrebbe essere un compromesso per non “buttare alle ortiche” tutto il lavoro svolto sino ad ora.